Succede in Cina e tutto ciò ha dell’incredibile: l’amministrazione statale per la radio, il cinema e la televisione ha vietato la messa in onda di varietà e talent show.
È quanto leggiamo su TVBlog: una delle maggiori potenze mondiali, il cui partito governatore è quello comunista cinese, ha deciso che questa legge sia estesa ad emittenti radio e tv e alle piattaforme audiovisive online. Nella nota diffusa dall’amministrazione statale, si leggono i motivi che hanno portato a questa decisione:
Correggere con forza i problemi legati alla violazione delle leggi e della morale degli artisti prendendo di mira individui con “comportamenti illegali o immorali” e gli stili “volgari“, inclusi quelli che “stili effeminati e ad altre estetiche anormali
fonte: tvblog.it
L’obiettivo da parte del governo cinese, secondo quanto leggiamo sul blog, sarebbe quello di promuovere in Cina i valori tradizionali e rivoluzionari della cultura cinese, quelli del socialismo avanzato con un programma capace di instaurare amore per il Partito comunista e il Paese.
La stretta al mondo dello spettacolo, inoltre, sarebbe giunta per un altro motivo legato ai contratti:
L’Authority ha inoltre ribadito la sua posizione di condanna dei contratti non trasparenti che vengono firmati dalle star e che hanno dato vita a fenomeni di evasione fiscale a fronte dell’accumulo di grandi ricchezze. Si tratta dei contratti yin-yang, ovvero di quelle pratiche illegali di solito usate nel mondo dello spettacolo per occultare i reali compensi. Il caso più recente è quello scoppiato la scorsa settimana, quando alla popolare attrice Zheng Shuang è stata comminata una multa da 46 milioni di dollari per evasione fiscale.
fonte: tvblog.it