Dopo la risonanza mediatica che ha riscosso il discorso di Fedez al Concertone del primo maggio – istituito principalmente per dare voce ai lavoratori del settore degli eventi e dello spettacolo – alcuni esponenti politici si sono prodigati in critiche al rapper, reo, secondo loro, di aver promosso l’approvazione del ddl Zan, ma di non aver sostenuto con altrettanto impegno e fervore i diritti dei lavoratori, veri protagonisti della serata.
Fedez, tuttavia, non ci sta e attraverso le stories di Instagram chiarisce alcuni punti fondamentali rispetto alle iniziative da lui stesso promosse a tutela dei lavoratori nel settore dello spettacolo e della musica e lancia una stoccata:
“Messaggino per tutti gli amici politici che in questo momento stanno combattendo come delle furie contro il loro nemico numero uno, accusandomi di non aver fatto abbastanza per i lavoratori. Innanzitutto vi do uno scoop incredibile: io non sono un vostro collega, cioè sono un rapper e forse non sono neanche quello. Comunque sia, io e una serie di amici artisti abbiamo istituito l’unico fondo per aiutare i lavoratori dello spettacolo che non lavorano da più di un anno e mezzo; abbiamo raccolto in pochi mesi 4 milioni di euro per i lavoratori dello spettacolo, categoria della quale – vi ricordo – voi vi siete strabattuti il c***o per un anno e mezzo. Visto che voi oggi avete come priorità aiutare i lavoratori, volevo farvi una piccola proposta: perché non chiedete ai tesorieri del vostro partito di decurtarvi una parte del 2 per 1000 che ricevete come finanziamento ai partiti e li date ai lavoratori dello spettacolo, visto che oggi sono la vostra priorità? Fatemi sapere! Poi, sommessamente, vorrei fare una domanda: ma se viviamo in un paese dove i lavoratori sono ancora sfruttati e intere categorie sono state dimenticate in questo periodo di pandemia, la responsabilità di chi è?”